Allarme carbonchio ematico

ACCETTURA CONTROMISURE DOPO IL CONTAGIO DI UNA VACCA E UNA GIUMENTA

Carbonchio, istituita una zona infetta ed annullata la fiera

di ANGELO LABBATE

ACCETTURA Allarme carbonchio ematico e preoccupazione per il cospicuo patrimonio zootecnico, componente essenziale dell’economia locale e fonte di sostentamento di numerose famiglie. A seguito della segnalazione da parte del servizio veterinario del decesso di una vacca e di una giumenta, il sindaco Nicola Buonanova ha ordinato l’istituzione di una zona infetta  per carbonchio ematico nel territorio comunale. Il provvedimento riguarda le aziende agricole e gli allevamenti di bestiame ricadenti nelle contrade Rovignano, Valdienne, Valmiletta, Matine, Valle cupa, Pulice, Porticella, Gennarella, Piano columbro, Pietra del corvo, Neviera, San Giovanni, Pastine, Serra del Garbo, Valle fico, Tratturo, Caruso, Trignola, Fornace, Monacella, Scazzariello, Cannavale, San Pietro, Petrizzi, Casorino, Palmentieri, Minera e Lago.  Tutti gli animali di specie bovina, equina ed ovi-caprina  di stanza nelle zone dichiarate infette saranno censiti. E’ fatto divieto di abbeverare gli animali in corsi d’acqua o in vasche comunicanti con gli stessi o di trasferirli fuori dalla zona infetta. E’ vietato, inoltre, introdurre nella zona animali sensibili al contagio.  Per ragioni di sicurezza, sono sospesi i mercati di bestiame, compresa la tradizionale fiera  dell’1, 2 e 3 ottobre.  L’ordinanza sindacale, ovviamente, non chiude la caccia e vieta la raccolta dei frutti del sottobosco, perché le due attività sono bandite “ope legis”, trattandosi di zone comprese nell’area protetta del Parco di Gallipoli Cognato-Piccole Dolomiti Lucane.  Volgarmente conosciuto come antrace,una parola che incute paura, perché evoca minacce e azioni di guerra biologica,  il carbonchio ematico è causato dal “Bacillus antrhacis”, germe produttore di spore resistenti agli agenti fisici e chimici. Colpisce prevalentemente bovini, equini, ovini e caprini , con esiti quasi sempre mortali. Si trasmette all’uomo per contatto diretto con animali infetti o con prodotti industriali di origine animale.  E’ malattia professionale di macellai, pastori e conciatori, molto diffusa nel passato, quando le cautele igieniche e profilattiche erano scarsissime.  Nelle forme più gravi comporta compromissione renale e del sistema nervoso e provoca difficoltà di respiro, violente coliche addominali e diarrea ematica.

La gazzetta del Mezzogiorno, 30.09.2011

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Un commento

  1. Ciao a tutti…in questo periodo ad Accettura come nelle altre zone della regione si sente parlare del Carbonchio ematico…vorrei sapere quale pericolo ricorre la popolazione Accetturese in questo caso???

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