“Inventare il vero” è il titolo del Festival Aperto, a Reggio Emilia dal 28 settembre al 17 novembre 2013. Musica, danza, ricerca, tecnologie, espressione e teatro nella contemporaneità. Con un contemporaneo d’eccezione: Giuseppe Verdi.
Per la foto del cartellone è stato selezionato uno dei celebri scatti di Mario Dondero, che a detta degli organizzatori è perfetta per il tema del festival di quest’anno:
«Copiare il vero può essere una buona cosa,
ma inventare il vero è meglio, molto meglio.»
(Verdi)
info: http://www.iteatri.re.it/Sezione.jsp?idSezione=2924
Teatri Valli, Ariosto, Cavallerizza, Chiostri di San Pietro, Collezione Maramotti
Festival Aperto
Reggio Emilia, 28 settembre – 17 novembre 2013

La selezione della foto del “Maggio” di Mario Dondero, per il catellone del “Festival Aperto” 2013 di Reggio Emilia, costituisce per l’artista un ulteriore riconoscimento della sua creatività, ampiamente espressa nella sua attività professionale di antica data, di cui Accettura ha fruito di diverse testimonianze. Per la tradizionale festa del “Maggio” l’opportunità di una maggiore presenza in nuovi ambiti culturali ed artistici.
Il celebre scatto fotografico, che riporta l’mmagine di un protagonista storico della scalata, non tanto rispecchia la realtà oggettiva del dollevamento del “Maggio”, quanto la sua trasfigurazione. E’ la tensione della fune che scorre attraverso la carrucola , sono i due assi incrociati con le funi a sostegno della “croccia” sottoposta a trazione, la sua solidità, è questo insieme di elementi e di forze che coglie lo scatto fotografico di Dondero. E tra questi elementi estremi, quasi sospesi nel vuoto, sullo sfondo dei crinali di Gallipoli, emerge, sicuro e solido, dal precario piedistallo, la figura imperturbabile del protagonista. Giuliano, il mitico “Zizilone”, dall’alto delle sue certezze, quasi deus ex macchina, domina la scena e dirige le operazioni.
Noi che siamo a conoscenza della sua esperienza di vita e di morte, che la polvere del tempo ha avvolto nell’oblio, cogliamo nelle immagini fotografiche la seguenza e il senso di una leggenda dei nostri tempi.
Resto colpito, nell’immagine, dall’imponenza umana di Giuliano Zizilone per la sua capacità di sguardo libero e attento verso la realtà, ed immagino, anche la più lontana dello sconfinato cielo!
Un evento, questo mediatico, che son certo vale a far vibrare la Nostra umanità un pò impaurita dai tempi.
Grazie,
mario vespe