Nasce il Comitato per il Parco delle Comunità – Incontro pubblico

 

Il giorno 7 dicembre 2018 alle ore 17.00 ad Accettura nei locali ex Cinema De Luca si dibatterà sul tema del Parco e del Piano del Parco

A distanza di venti anni dalla sua istituzione si è aperta nelle Comunità interessate una ampia ed articolata discussione sul ruolo ed i benefici dall’appartenenza al Parco regionale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane.

Sulla scia di tali discussioni tese a recuperare le originarie motivazioni di tutela del patrimonio storico-ambientale, quale volano di sviluppo socio – economico del territorio che hanno contribuito a promuovere e sostenere la nascita del Parco, è stato di recente costituito il Comitato Promotore per il Parco delle Comunità.

Il Comitato ha pertanto promosso la raccolta delle firme a sostegno della petizione popolare rivolta all’Ente Parco di Gallipoli Cognato – Dolomiti Lucane per accelerare e migliorare i processi amministrativi e gestionali con il coinvolgimento costante e necessario delle popolazioni nelle loro


varie articolazioni ( singoli cittadini, associazioni di categoria, culturali, socio economiche, ambientali e di volontariato ) anche in riferimento alla proposta del Piano del Parco ed alla necessità di addivenire alla contestuale elaborazione del Piano Pluriennale di Sviluppo Socio – economico.

E’ con il Piano di Sviluppo Socio – economico che l’Ente Parco, sulla base delle peculiarità e delle carenze ambientali-socio-economiche individuate, potrà porre in essere idee, interventi e progettualità specificando modalità, tempi, priorità e risorse occorrenti, in sintesi attivare, promuovere e perseguire, finalmente, le politiche di sviluppo per il territorio.

Su questi temi il Comitato ha avuto modo di confrontarsi sia con l’Assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono che con l’Ente Parco al quale ha sollecitato, anche sulla scorta delle istanze delle comunità locali, modifiche ed integrazioni alla proposta del Piano del Parco contribuendo con idee, suggerimenti e mozioni ad una maggiore semplificazione del suo impianto tecnico-amministrativo ed all’introduzione di elementi di accompagnamento e di facilitazione dello sviluppo socio-economico delle popolazioni residenti.

Il Comitato ritiene ora utile e necessario promuovere un confronto pubblico tra gli Enti interessati, i singoli cittadini, i tecnici, le varie Associazioni culturali, ambientali, produttive, sindacali, di categoria, del volontariato, delle Pro Loco, ecc. gravitanti sul territorio del Parco, per esaminare e dibattere sui risultati, sulle aspettative e sulle eventuali carenze del Parco, generate a tutt’oggi dalla sua istituzione, ma, anche e soprattutto, sul ruolo del Parco in rapporto alle politiche di tutela e di sviluppo dei sistemi valoriali esistenti nonché sulla proposta del Piano del Parco e del Piano Pluriennale di Sviluppo Socio-economico.

A tal fine organizza un incontro pubblico nel quale sarà presentata anche la Consulta Civica del Parco delle Comunità del Comitato Promotore quale strumento di partecipazione popolare e di stimolo all’Ente Parco ed alle Amministrazioni Comunali nelle politiche di tutela, valorizzazione e promozione dei territori del Parco.

Tanto perché le decisioni, le scelte e le politiche del Parco siano sempre discusse e partecipate dalle Comunità che ne fanno parte, il giorno 7 dicembre 2018 alle ore 17.00 in Accettura nei locali ex Cinema De Luca si dibatterà sul tema del Parco e del Piano del Parco con la partecipazione dell’ Assessore regionale – Ambiente ed Energia dr. Francesco Pietrantuono, il Presidente del Parco ed i Sindaci di Accettura, Calciano, Castelmezzano, Oliveto L. e Pietrapertosa.

Il Comitato Promotore per il Parco delle Comunità
Il coordinatore – Vincenzo Canora

Sostieni AccetturaOnline con una donazione

Un commento

  1. Non potendo partecipare all’importante incontro organizzato per il 7 dicembre ritengo opportuno rappresentare le mie considerazioni come contributo al dibattito sul funzionamento degli organismi del Parco e sul Piano di sviluppo.
    “Finalmente, dopo 20 anni dalla sua istituzione, si risveglia l’interesse per la gestione e lo sviluppo socio-economico del territorio del Parco, e per il coinvolgimento dei cittadini dei cinque comuni attraverso la Consulta del Parco, prevista dall’art. 24 dello Statuto.
    In merito alla proposta di Piano del Parco, com’è noto, ho presentato agli uffici competenti della Regione due mie osservazioni. La prima del 25 agosto 2015, l’altra del 19 dicembre 2016. Di esse riporto alcune considerazioni:
    a) Si evidenziava la irrazionale individuazione delle zone D (zone di promozione). Sono previste dalla legge per aree più “estesamente modificate dai processi di antropizzazione” quali gli aggregati rurali, i centri storici e le periferie dei nuclei urbani. La legislazione prevede di localizzare in esse “ le iniziative previste dal Piano pluriennale economico e sociale dell’Ente Parco”, per “migliorare la vita sociale e culturale delle collettività locali ed il godimento dell’area stessa da parte dei visitatori.” In queste aree “sono ammessi interventi e attività finalizzati alla residenzialità, produzione, trasformazione, commercio, fruizione turistica”.
    b) Nella proposta di Piano, invece, le zone D venivano ampiamente allargate ad aree boschive ricche di biodiversità e con funzioni di connessione e corridoio ecologico, come ai confini del territorio dei comuni di Accettura, San Mauro,Oliveto tra la Misegna e la Salandrella
    A ciò va collegata la proposta di aree contigue al Parco dei comuni limitrofi che avrebbero anch’esse funzioni, tra l’altro, di “ promozione di attività eco-compatibili; la realizzazione di servizio all’area naturale protetta.” ( Vedi 5.1.3 Zona esterna d’influenza socio-economica ed ambientale- Area Contigua)
    c) Le aree contigue verrebbero ad assolvere, quindi, la medesima funzione prevista per le aree D di promozione, ed essendo queste estesamente individuate ai margini del Parco, e quindi in connessione con le previste aree contigue, appare evidente la prospettiva di creare ex novo altri insediamenti di servizi e residenziali, con ulteriore consumo di territorio, in aree distanti dai centri abitati , emarginando così i paesi e i numerosi agglomerati rurali.
    d) La mia proposta, in coerenza con lo spirito della legge e gli interessi delle popolazioni del Parco, è quella di considerare i paesi, “cuore” del Parco,. In queste aree urbane vanno rafforzati servizi di approdo al territorio del Parco, residenze turistiche, ed altre strutture anche attraverso il recupero di tante case vuote. Sono, inoltre, le molte aree antropizzate dei centri rurali e masserie, individuate nella proposta di Piano come zone di protezione e non di promozione, a costituire, a macchia di leopardo, più realisticamente e in coerenza con gli obiettivi, le aree di sviluppo socio-culturale e di equilibrio ambientale; nodi significativi di circuiti escursionistici e di agriturismo. E in queste aree intervenire con acquedotti, strade e strutture per la trasformazione dei prodotti agricoli.
    e) Per quanto riguarda la modifica dei confini attuali del del Parco mi limito a rilevare che di fronte a iniziative di qualsiasi modifica riemergerebbero le polemiche sulla grande questione (mai sopita) delle aspirazioni di tutti i comuni a stralciare parte del proprio territorio dalle aree protette, questione che è stata superata, invocando appunto la coerente connessione di tutto un territorio omogeneo e ben definito già dal vigente Piano Paesistico.
    Infine, per l’integrità del territorio e il futuro delle popolazioni del Parco, ritengo necessario essere molto vigili di fronte alle aspirazioni delle società degli idrocarburi che potrebbero spingere a varcare i confini del Parco.
    Tanto dovevo con l’auspicio che sia oggetto di attenzione
    Totonno Barbarito

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

:D :-) :( :o 8O :? 8) :lol: :x :P :oops: :cry: :evil: :twisted: :roll: :wink: :!: :?: :idea: :arrow: :| :down: :ita: :left: :right: :mail: :nuovo: