La Corte d’Assise di Napoli, presieduta dal giudice Carlo Spagna, deve stabilire chi fu ad uccidere Attilio Romanò, giovane ventinovenne incensurato e sposato da soli 3 mesi, freddato da 5 colpi di pistola all’interno del negozio di telefonia a Secondigliano, periferia nord di Napoli, dove lavorava. Un tragico errore o un’esecuzione di camorra? Dietro l’agguato l’ombra di una faida spietata che in un solo anno è costata quasi 100 morti. Il tribunale dovrà decidere se ad uccidere Attilio è stato Mario Buono, un ragazzo appena maggiorenne ritenuto il baby killer del clan di Lauro.
Carlo e’ un giudice serio ,un uomo colto e perbene ,come scrittore si e’ scoperto tardi,x modo di dire ,dopo aver scritto tante sentenze.amico fraterno non sbaglia un colpo