Avviati gli interventi di riqualificazione del convento di S. Antonio | Aggiornamento

:arrow: Aggiornamento del 18 aprile 2015

Allo stato attuale è stata completata la facciata e sono in fase di ultimazione i lavori di restauro della volta.

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:arrow: Aggiornamento del 20 marzo 2015

Procedono alacremente i lavori di ristrutturazione del convento che, finanziati al 50% dalla CEI e al 50% dalla Parrocchia per un totale di € 218.000, saranno terminati per la prossima estate. Sant’Antonio uscirà comunque in processione dalla sua casa.
Si chiede un contributo popolare per sostenere spese impreviste quali:
– restauro affreschi, tre sulla volta e uno rinvenuto in una nicchia sul lato destro della chiesa;
– restauro delle due retro porte con tre grandi pitture su legno (data 1585)
– impianto audio
La somma occorrente per tali spese è di circa € 18.000.
Nel corso delle feste di Pasqua sarà possibile contribuire durante la benedizione delle case, nei cestini delle offerte in chiesa, direttamente al parroco oppure sull’ IBAN della parrocchia: IT44 A057 8780 2800 6957 2400 350

Don Giuseppe Filardi

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Affreschi del convento sottoposti a recupero

di Enzo Labbate

ACCETTURA. Sono partiti, dopo anni di abbandono e di lungagini burocratiche, i lavori di restauro dell’antico convento di San Antonio da Padova ad Accettura. La cinquecentesca chiesa, annessa al complesso monastico edificato dai frati minori conventuali, versava in grave stato di degrado. L’edificio sacro, è composto da un’unica navata interrotta da due archi e la sagrestia per una superficie complessiva di mq. 190,00 ed è ricco di opere d’arte: una pala sull’altare maggiore con l’incoronazione della Vergine con Santi, una tela di S. Donato con una Santa e con San Vito, un’altra tela con la Madonna Addolorata trafitta da varie spade ed infine una tela raffigurante l’Annunciazione attribuita al pittore di scuola napoletana di Montemurro, Attilio de Laurentis, discepolo di Giovanni de Gregorio, detto il Pietrafesa. II Convento di S. Antonio da Padova fu fondato dai monaci conventuali nel 1595 e soppresso nel 1809. Con le leggi del 1886 e 1867 di eversione e liquidazione dei beni ecclesiastici, il monastero in parte fu adibito ad abitazioni private, in parte fu destinato a caserma dei carabinieri e, successivamente, anche a sede della GIL, la gioventù italiana littorio. Nel tempo, è stato sottoposto a restauro nel 1853 (data riportata

sulla piastrella di pietra posta al di sopra del concio di chiave del portale d’ingresso) e alla fine degli anni sessanta quando l’inopportuno intervento di giustapposizione della casa canonica ha deturpato la facciata impedendone la vista dal lato sinistro, coprendo il bel campanile e chiudendo le finestre dell’edificio creando condizioni di mancata circolazione dell’aria e conseguente formazione di umidità. I lavori di restauro previsti, si spera attenueranno la situazione di degrado di questa chiesa molto cara agli accetturesi. L’intervento si prefigge il recupero dell’intero complesso secondo le prescrizioni impartite dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio della Basilicata con parere del 31.05.2010. n.00050520, CI. 34.19.04/2.335 per una spesa complessiva di 218.000€. finanziata al 50% dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e al 50% dall’otto per mille della C.E.I. I lavori sono stati appaltati dalla curia vescovile di Tricarico scegliendo tra dieci imprese iscritte al’OG2, elenco regionale per il restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela; purtroppo nessuna impresa edile accetturese è stata invitata in quanto non in possesso di tale iscrizione. Il consolidamento delle volte, la revisione del manto di copertura, il rifacimento dell’intonaco interno, la realizzazione del vespaio arcato e la posa di un nuovo pavimento, la riapertura di finestre in passato murate, il recupero degli affreschi ridaranno lustro all’antico convento. La fine dei lavrori è prevista per Maggio 2015 così da poter festeggiare la prossima festa di san’Antonio nella sua chiesa.

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