L’addio alla piccola Chiara – “aveva grave malformazione”

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POLICORO. Si sono svolti ieri 21 Marzo i funerali della piccola Chiara Mitidieri, la neonata vissuta solo poche ore, il 17 marzo scorso. Il drammatico episodio è accaduto nell’ospedale di Policoro, dove la bimba era nata con un taglio cesareo programmato alla madre, Maria Pina Digilio, originaria di Accettura ma residente nella città Jonica con il marito Cosimo.
La piccola bara bianca è stata posta davanti all’altare della cappella del cimitero dopo l’arrivo da Potenza, dove, giovedì scorso era stata eseguita l’autopsia. Don Nicola maria-pina-digilioModarelli, parroco di San Francesco, ha benedetto il feretro davanti ai familiari. Prosegue, Intanto, dopo la notizia sull’iscrizione nel registro degli indagati di un nominativo da parte della magistratura nell’ambito dell’inchiesta aperta dopo la denuncia dei genitori, l’indagine interna della Asm coordinata dal responsabile del Dipartimento di ostetricia e ginecologia, Silvio Anastasio. «La morte della bambina – ha detto Anastasio – è stata determinata da una severa malformazione, di quelle che sono in molti casi incompatibili con la vita. Nell’assistenza post natale tutto è stato fatto in modo adeguato prima del trasporto al centro di terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Carlo. Ma la bambina è deceduta durante il trasporto. C’era una malformazione gravissima con ipoplasia polmonare severa. Questa è stata la causa della morte». Anastasio, poi, si è soffermato sulla fase dei controlli durante la gestazione: «In tutti I referti delle prestazioni sia ambulatoriali sia di pronto soccorso non si fa cenno ad alcuna malformazione. E valgono più gli scritti delle parole. E solo il 50% delle ernie diaframmatiche è diagnosticabile alle ecografie prenatali. Si tratta di una diagnosi complessa soprattutto quando l’arrivo della donna alla struttura è un po’ tardivo, alla 25esima settimana». Allora questo indagato di cosa può essere accusato? «Non è il mio mestiere – ha risposto Anastasio – chiedermi come si muove la magistratura. Questa domanda andrebbe posta al magistrato».

fonte Gazzetta del Mezzogiorno 22.3.2014

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Un commento

  1. La passione di vita, Chiara, suscita in Mamma e Papà e in tutti noi che conosciamo la Tua storia!

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